Morbo della Legionella “legionellosi”, dove colpisce di più, perché e come intervenire?
Cerchiamo di capire quali sono i fattori che conducono allo sviluppo di epidemie di Legionellosi e se è possibile ridurre al minimo, o azzerare completamente i rischi da essa derivati.
Questo documento è ben lontano dal voler essere propaganda con fini allarmistici, di seguito inconfutabili fatti, luoghi e avvenimenti, che una semplice ricerca web può confermare e come dice il proverbio “prevenire è meglio che curare”.
Parlando di Legionella a livello globale, ci sono dei Paesi più colpiti rispetto ad altri?
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ritiene che la legionellosi sia diffusa in tutto il mondo, tuttavia l’incidenza varia notevolmente a seconda del livello di sorveglianza e di segnalazione sanitaria di uno specifico Paese, molto spesso infatti mancano metodi appropriati per diagnosticare contagio e infezione, pertanto sia il tasso di diffusione che una mappatura delle zone maggiormente colpite, risultano incognite.
Nel 2022 secondo il Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC) nella sola Area Economica Europea sono stati segnalati ben 8372 casi di legionellosi; il 91% delle persone colpite dopo diversi mesi di degenza ospedaliera sono state dimesse mentre per il 9% di esse è stato dichiarato il decesso.
Nel complessivo fa molto riflette che ben il 72% dei casi di infezione da Legionellosi siano stati notificati dal sistema sanitario di Francia, Germania Spagna e Italia, questo non vuol dire che in questi Paesi sia presente un livello di contaminazione da Legionella più elevato rispetto a tutti gli altri Stati membri, ma piuttosto che sia il tracciamento che la sorveglianza sanitaria in quei quattro Stati è più sviluppato rispetto agli altri.
Lo stesso ragionamento si può applicare anche per l’Italia: sempre nel 2022 le ASL hanno notificato complessivamente a ISS, 2726 casi di legionellosi di cui 80% dalle regioni Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio e Piemonte e il restante 20% dalle rimanenti quindici.
Perché ci si ammala di legionellosi?
È molto importante non sottovalutare i rischi derivati dal contagio di Legionella, in quanto la sua diffusione è purtroppo capillare verso tutte le utenze in quanto viaggia liberamente all’interno delle condotte dell’acqua potabile, e anche perché il batterio della Legionella, è uno dei patogeni più pericolosi per gli esseri umani.
Vero che la trasmissione si verifica esclusivamente attraverso l’inalazione di aerosol contaminato dal batterio, ma la Legionella passa dall’acqua all’aria, semplicemente aprendo un qualsiasi rubinetto per prelevare acqua.
La legionellosi si può manifestare con due quadri clinici differenti:
- il primo, una grave forma di polmonite interstiziale, nota come Malattia del Legionario.
- il secondo, una sindrome più lieve simile-influenzale, denominata Febbre di Pontiac.
Dopo la prima identificazione del 76 in quasi tutti i paesi industrializzati si è osservato un notevole incremento del numero di casi, dati che possono essere attribuiti al miglioramento degli strumenti diagnostici disponibili, alla maggiore sensibilità della scienza nei confronti della malattia e all’aumento delle occasioni di esposizione all’agente infettante dove a diversi fattori, fra i quali, due che sono i più importanti;
- Incremento del turismo di massa, con maggiore frequentazione di strutture turistico-recettive;
- Esponenziale richiesta di benessere ottenuta con l’installazione di impianti di climatizzazione centralizzati per ambienti a uso collettivo dotati di torri di raffreddamento, UTA – HVAC (unità trattamento aria), condensatori evaporativi e di grandi reti di canalizzazioni di distribuzione capillarizzata.
Secondo un recente studio pubblicato da una famosa rivista scientifica, l’aumento della temperatura dell’acqua causato dai cambiamenti climatici a cui tutti noi stiamo purtroppo quotidianamente assistendo, renderà tutti gli ambienti acquatici molto più favorevoli alle condizioni vitali della Legionella, portando a un aumento superiore al 40% del numero di casi di legionellosi entro il 2100.
Quali sono le fonti di maggiore infezione da legionellosi?
Vi sono tre categorie riconosciute associabili alla malattia legionellosi e sono, Comunitaria, Turismo e Nosocomiale:
- 1. Comunitaria, quando rilevata in siti industriali, centri commerciali, uffici, ristoranti, palestre, RSA, ecc.;
- 2. Viaggi, quando i luoghi di infezione sono strutture ricettive alberghiere, navi, campeggi, centri benessere, SPA, ecc.;
- 3. Nosocomiale, quando le occasioni di infezione si manifestano all’interno di strutture sanitarie, ospedali, pronto soccorso, cliniche, oppure utilizzando dispositivi medicali.
Ma per tutti e tre i casi, le più comuni sorgenti di infezione sono rappresentate da: impianti aeraulici, torri di raffreddamento, impianti idrici, vasche idromassaggio, stazioni termali, umidificatori e qualsiasi tipo di impianto di trattamento dell’aria.
Per semplificare la vostra comprensione su come si possa rimanere infettati dal morbo della Legionella, di seguito vi elenchiamo alcuni episodi passati.
Agosto 1995 Sestri Ponente (GE), prima grande epidemia identificata sul territorio Italiano imputabile a una torre di raffreddamento contaminata dal batterio della Legionella. I casi confermati furono 34 e alcuni di essi vennero individuati nel raggio di 3 km rispetto al luogo dove si trovava installata la torre di raffreddamento.
2003 fra agosto e ottobre in un quartiere di Roma si sono verificati 15 casi di legionella causati da un sistema di climatizzazione installato nelle immediate vicinanze di un marciapiede in una strada molto transitata.
Nel 2022 la Legionella ha colpito nel comune di Bresso, una cittadina dell’hinterland Milanese, causando 33 contagi di cui 3 risultati fatali, in questo caso come purtroppo in moltissimi altri, non è stato possibile identificare l’esatta ubicazione del sito di origine del contagio, in quanto dalle indagini delle ASL è emersa la presenza in diversi luoghi “abitazioni private, scuole, fontane e luoghi pubblici, ecc.) e in nessuno di essi il ceppo batterico trovato, corrispondeva a quello delle persone infette.
Allontanandoci dall’Italia …, alla fine dell’estate del 2022 un allarme legionellosi è stato segnalato a New York dalle autorità sanitarie presso una struttura RSA di Manhattan. Un’aggressiva forma di polmonite con correlazioni di contagio da Legionella, 12 persone in tutto di cui 4 decedute e 8 sopravvissute. A questi alcune settimane più tardi si sono aggiunte altre 30 persone di cui 2 decedute, tutte abitanti nel quartiere del Bronx, e in tutti i malcapitati era stata riscontrata l’infezione polmonare causata dal batterio.
Tornando in patria, agosto 2019 Altopiano della Paganella (TN), sono stati registrati 19 casi di legionella contratta da vacanzieri compatibile con quella rilevata presso varie strutture ricettive anche se non vi sarebbe però certezza rispetto al luogo del contagio visto che in quel periodo c’erano condizioni atmosferiche tali per cui la legionella, potesse essersi sviluppata in tutta la zona dell’altipiano. In tutto 19 contagi e 3 decessi, le vittime tutte persone anziane (anni 80, 82 e 84) i contagiati si trovavano in vacanza nella nota località di villeggiatura fra i comuni di Molveno e Andalo in ben 14 differenti strutture ricettive.
Capito quanto è facile contrarre la Legionella?
Essendo il batterio della Legionella un microrganismo ubiquitario (s’incontra dappertutto e in luoghi e situazioni molto differenti fra loro), il contagio e la malattia possono manifestarsi;
- Con epidemie dovute a un unica fonte e anche con una limitata esposizione temporale, proprio come accaduto a Sestri e Roma;
- In area densamente popolata con situazioni totalmente indipendenti fra loro, come ad esempio il comune di Bresso (MI);
- Oppure ancora in casi sporadici come per le due epidemie riscontrate a New York e Altopiano della Paganella, con migliaia di chilometri di distanza fra loro, dove tempo di esposizione o localizzazioni geografiche non erano affatto assecondabili.
In tutto questo però, possiamo notare che il periodo di maggiore presenza dei contagi è quello estivo, correlato a clima caldo e a uso intensivo dei macchinari di climatizzazione dell’aria e anche secondo il Ministero della Salute, i casi di polmonite riscontrabili nell’Unione Europea che evidenziano il contagio da Legionella si manifestano prevalentemente nei mesi estivo-autunnali, mentre per tutti quelli di origine nosocomiale, i contagi non sono mai correlati a stagionalità.
Ecco quindi cadere all’occhio anche di chi non propriamente esperto in materia, la correlazione fra le riaperture delle strutture turistico-recettive dopo la prolungata stagione di fermo, la causa d’insorgenza di numerosi nuovi casi di legionellosi, “per effetto” ma sarebbe più appropriato “difetto” della mancata oppure errata manutenzione e disinfezione degli impianti idrici e aeraulici, prima di riaccogliere i clienti in struttura.
Mentre, in relazione alle strutture sanitarie come ad esempio la RSA di New York, possiamo fare un ulteriore ragionamento; in tutti i luoghi in cui vengono ospitati individui estremamente vulnerabili (bambini e anziani), immunodepressi e immunocompromessi, è fondamentale considerare fondamentale un protocollo, che obblighi a rigidi e costanti controlli alla ricerca di eventuali contaminazioni batteriche fra cui appunto la Legionella, seguito da interventi efficienti di manutenzione, bonifica, pulizia, disinfezione e di profilassi, verso tutti gli ambienti coinvolti come anche tutti gli impianti idrici e aeraulici della struttura.
È possibile ridurre il rischio di contagio e infezione da legionellosi?
Certamente, per contrastare la minaccia scaturita dalla Legionella è fondamentale adottare misure di prevenzione adeguate. Come avete letto, l’aerosol contaminato si genera in ambienti connotati da scarso utilizzo e manutenzione mancante o trascurata, la dove incrostazioni calcaree, usura, corrosione, ristagno e biofilm, provocano negli impianti idrici e di condizionamento le condizioni favorevoli per un’incontrastato sviluppo batterico.
Nonostante si possa pensare che nell’era moderna queste situazioni siano ormai sotto controllo, per un rapporto ECDC (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) più del 50% degli impianti di climatizzazione degli edifici in tutta Europa, non sono affatto adeguatamente mantenuti, il che aumenta notevolmente il rischio di crescita batterica.
Quali sono le azioni da compiere per attuare prevenzione?
Innanzitutto, le autorità sanitarie e i responsabili della sicurezza degli edifici, devono essere consapevoli della minaccia rappresentata dalla Legionella e devono collaborare attivamente per monitorare e prevenire la diffusione della malattia.
È fondamentale eseguire la manutenzione regolare degli impianti idrici e di condizionamento dell’acqua pulendo e disinfettando i serbatoi dell’acqua, i sistemi di riscaldamento e di raffreddamento e gli impianti di umidificazione, bisogna inoltre gestire correttamente la regolazione e il controllo della temperatura dell’acqua calda e fredda sanitaria, senza dimenticare il flussaggio delle utenze poco impiegate per evitare ristagni all’interno della rete idrica e per finire disincrostazione e sanificazione dei rompi-getto/soffioni dei terminali idrici.
È ancor più fondamentale installare apparecchiature per gestire acqua e climatizzazione, come il Sistema Ozono Puro O3M che ininterrottamente 24 ore su 24 espleta funzioni abbattenti e inibitorie verso qualsiasi tipologia di contaminazione patogena presente nell’acqua immediatamente a partire da qualsiasi fonte in ingresso nella struttura (allaccio a rete municipale, pozzo di auto-alimentazione, autocisterna, ecc.) e anche nel sistema UTA già subito all’ingresso dell’aria prelevata dall’esterno per poi distriibuirsi capillarmente in tutta la struttura.
Solo attraverso un’azione coordinata e una maggiore consapevolezza della minaccia rappresentata dalla Legionella sarà possibile proteggere la salute pubblica e ridurre il numero di casi di legionellosi in tutto il mondo.
Per concludere:
La Legionella rappresenta una seria e significativa minaccia per la salute pubblica in tutto il mondo e la sua diffusione è influenzata da diversi fattori e non sempre risulta semplice identificare dove e come maggiormente colpisca il batterio, mentre è dato certo che i paesi più industrializzati presentano probabilità di sviluppo accentuate rispetto ad altri paesi per effetto dell’elevato numero di reti idriche pubbliche e dei sistemi di climatizzazione presenti. È accertato che il livello di manutenzione degli impianti stessi, il grado di sorveglianza e segnalazione sanitaria di un paese e il peso del settore turistico all’interno dello stesso fanno sempre la differenza.
Non ci vuole una gran scuola per identificare le criticità di impianti idrici e di climatizzazione, non certo per come viene mantenuto o per dove esso si trovi, in quanto tutti questi risultano propensi allo sviluppo di contaminazione virale e batterica e per conseguenza all’eventuale produzione di acqua infetta o aerosol contaminato da Legionella.
Preservate la sicurezza nelle vostre case, strutture ricettive e aziende; Adottate corrette misure di prevenzione e manutenzione degli impianti idrici e aeraulici e pubblicizzate l’opera, così facendo avrete meno astensionismo fra i vostri dipendenti, ma cosa ancor più importante, i vostri cari ospiti clienti trovando ambienti sanificati e sicuri, accresceranno quel grado di affezione che voi sempre cercate di infondere loro.
Affidando a noi di O3M il compito di risolvere questi problemi, otterrete un ambiente più sano e sicuro con la corretta applicazione degli obblighi di legge.